martedì 28 settembre 2010

Cantami Toto Cutugno s'il vous plaît - Francesco Manfredi

Tuta da ginnastica e fisico atletico. Tony non ha casa. Vive da 2 anni sulla spiaggia di Budva, Montenegro. In tuta da ginnastica anche in pieno inverno. Tony è un duro.
Il mare a Budva è splendido, come su tutta la costa tirrenica dell’ ex-Jugoslavia, nulla a che vedere con la costa di Rimini, anche se l’acqua è la stessa, in teoria. Io sono lì, su una panchina vicino alla spiaggia che suono la chitarra. Quando mi vede non gli sembra vero. Tony ama la musica.
“Cantami Toto Cutugno, s'il vous plaît, io mezzo italiano! Vissuto a Bruxelles, ma mia mamma italiana mon ami! Dai s'il vous plaît, quella che che fa:
Lasciatemi cantare
con la chitarra in mano
sono un Italiano...

“Mi dispiace, vorrei accontentarti, ma non ricordo né parole né accordi. Va bene se canto Estate
di Bruno Martino?”
“Trés bien, grazie, mon ami!”
Dopo la canzone applaude tutto contento. Poi va a comprare una bottiglia di birra da 2 litri e mi
porta anche un bicchiere di plastica. Lui beve alla bottiglia e tra una canzone e l’altra mi confida
i suoi problemi.
“Ici è una merda... les fammes ici tutte puttane... no c’è lavoro.. mafia Russa comprato tutto..
cantami Toto Cutugno s'il vous plaît!”
Ci provo, canto le poche parole che ricordo.
Buongiorno Italia gli spaghetti al dente
Un partigiano come presidente...

Intanto guardo i suoi occhi che virano alle lacrime. Penso che forse son diventati azzurri a furia
di guardare il mare.
Decidiamo di andare a Kotor, città due volte italiana, prima sotto i Veneziani e poi sotto
Mussolini, infatti si chiama anche Cattaro.
Tony puzza di alcol e altro. Sul primo autobus non ci fanno salire. L’autista, guardando il
bottiglione di birra, gli dice in serbo qualcosa tipo “è pieno, prendi il prossimo”. Non ci resta che
nascondere la bottiglia di birra del discount e sperare di poter impuzzolire il prossimo mezzo.
Ecco che arriva, si ferma, salutiamo l’autista, saliamo...liscio.
Pago anche per lui e per la felicità di aver trovato un autobus tollerante verso i barboni mi
ritornano in mente quasi tutte le parole della canzone.
Buongiorno Italia, buongiorno Maria
con gli occhi pieni di malinconia
buongiorno Dio
lo sai che ci sono anch’io...

Grande Cutugno, non ci avevo mai pensato. Cantiamo a squarcia gola mentre gli altri
passeggeri ci guardano divertiti.
Kotor è splendida. Sembra rimasta al 1200, tutta pietra e mura che si riflettono
nell’acqua del mare che la circonda. Sulla porta principale della città una scritta solenne di Tito:
Tu non rompi i coglioni a me e vedrai che io non rompo i coglioni a te. O almeno questa è la
traduzione di Tony.
La leggenda vuole che di sera le luci che illuminano le mura di Kotor si riflettano nell’acqua e formino un cuore. Cerchiamo questo cuore dappertutto ma niente, ci arrendiamo alla fame e alla sete ed entriamo in un supermarket. Io prendo solo un panino, Tony solo una birra. Offre lui, ci tiene.
“Merci beaucoup Tony”
“De rien mon ami, basta che dopo mi canti ancora Toto Cutugno, s'il vous plaît”
“Ok, più tardi”
Tony riprende con la storia-fiume della sua vita.
Ha due figli a Budva più un terzo che abita a Bruxelles dove ha tutti i parenti, tra cui una nipote bellissima che devo assolutamente conoscere... Lui resta qui in Montenegro per i suoi figli più piccoli e per la donna che ama, non la madre dei suoi figli ma un’altra, una slava che da lui vuole solo sesso mentre lui la vuole sposare... tutti pensano che non c’è futuro con uno come lui, ma non è vero niente perché Tony è un gran lavoratore solo che la mafia russa ha smesso di investire perché non crede più nel Montenegro... ma Tony non si arrende mai, Tony durante il militare è stato guardia personale del Maresciallo Tito... Tony è amico intimo di Jean Claude Van Damme perché facevano la scuola insieme a Bruxelles... Tony ha una casa enorme in Macedonia, ma la Macedonia fa schifo peggio del Montenegro... Tony era ricco, ora è povero ma ha un cuore grande così!
Il tempo vola, Tony sa essere logorroico e interessante al tempo stesso. E’ l’una di notte e domani mattina ho l’aereo per Roma, dobbiamo lasciare le meraviglie di Kotor per tornare a Budva. Dando per scontato che pagherò io, tratta col tassista per farmi fare lo sconto dicendo che sono un artista italiano bravissimo ma ancora poco affermato. Spero che abbia ragione.
Col Taxi il problema olfattivo si ripropone ma alla fine si chiacchiera e si canta di nuovo, con la partecipazione del tassista. Tutti qui conoscono Toto Cutugno.
Buongiorno Italia con i tuoi artisti
con troppa America sui manifesti...

Fino al mio modesto albergo di Budva.
Davanti alla reception Tony mi chiede un po’di soldi per i suoi quattro figli. Gli avevo già detto che non ne ho più e che ho speso tutto per autobus e taxi e che domani riparto, ma è il suo copione, deve rispettarlo. Sono un po’ imbarazzato. Il ragazzo alla reception mi guarda come per dire “è sempre così, ogni giorno rimorchia un turista per spillargli qualche soldo, oggi è toccato a te”.
Dico a Tony di uscire un attimo insieme.
“Tony mi dispiace ho davvero finito i soldi!”
Gli mostro il portafogli con solo i dieci euro.
“Ok mon ami, solo 5 euro...”
“Domani devo prendere il taxi per l’aeroporto, come vado a piedi?”
Si rassegna. Gli assicuro la mia eterna riconoscenza e amicizia. Ci salutiamo con un mezzo abbraccio. Mentre sto entrando in albergo mi richiama. Penso che voglia mandarmi a quel paese per avergli fatto sprecare una giornata.
“Sai perché tu prima non visto cuore nell’acqua a Kotor mon ami ?
“No, perché? perché sono uno stronzo?”
“Noo mon ami” - ride - “Perché cuore no si vede sempre. Vede cuore solo quando Dio ha voglia di fare amore con Terra, mon ami.
“Ah, ho capito, stanotte Dio sta dormendo.”
“No mon ami, stanotte Dio vuole solo ascoltare nostra canzone”.
Lasciatemi cantare
perché ne sono fiero
sono un Italiano
un italiano vero

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